Domenica sera la trasmissione Report ha trattato il tema della privacy come sempre in maniera molto approfondita. Nell’occhio del ciclone principalmente Google e Facebook ma il trattamento dei dati personali ha confini molto più vasti.
Quando frequentavo il corso di web-design, e in particolare al corso di web-marketing, Marco Pinna ci diceva che quando PostalMarket fu smembrato l’unica cosa che fu tenuta è stato il database dei clienti. PostalMarket aveva iniziato a lavorare in un periodo in cui la legge sulla privacy non esisteva. Prima del 1996 infatti i dati potevano essere raccolti senza bisogno del consenso dell’interessato e potevano essere quindi ceduti o utilizzati a propria discrezione.
Da quando esiste la legge sulla privacy non esiste più privacy
Devi sapere che per alcuni la legge sulla privacy è stata la causa della fine della privacy. Il fatto di essere continuamente disturbati, interpellati per approvare il consenso dei dati personali viene visto come un oltraggio alla propria libertà di stare in pace. La legge sulla privacy invece articola molto bene i diritti dei consumatori e degli utenti che sottoscrivono un servizio, regolamentando e obbligando i responsabili del trattamento dei dati personali a indicare i mezzi e il modo con cui i dati sono gestiti, nonchè a indicare come si è entrati in possesso dei dati personali di un utente.
Molte persone infatti non sanno che è fatto d’obbligo per una società che gestisce dati personali altrui di indicare con nome e cognome il nominativo di riferimento del trattamento dei dati personali.
Ma perchè tutti vogliono i tuoi dati personali?
Perchè tutti vogliono i tuoi dati?
I motivi sono svariati, ma hanno tutti come unico comune denominatore il denaro.
Se possiedi dei nominativi hai la possibilità di offrire a questi “contatti” dei servizi o dei prodotti.
Nel caso di Google e Facebook, i due attori principali di internet, molte delle loro entrate avviene proprio dall’utilizzo di questi nominativi.
Vediamo Facebook, per esempio.
Facebook è strutturato in modo da relazionare le informazioni di tuo interesse con i tuoi contatti sociali. Questo permette di sapere quindi cosa ti piace e cosa non ti piace ed inoltre chi frequenti.
Il tipo di informazione che facebook tratta ha un enorme valore perchè entra nel merito del gusto personale. Di fronte a facebook siamo davvero nudi sopratutto se lo utilizziamo con un telefono cellulare e quindi se offriamo una georeferenziazione, ovvero gli diciamo dove siamo. Con un informazione così completa è per facebook più facile fare breccia nei tuoi bisogni o desideri di consumo, diventando quindi un sistema di marketing fantastico.
Gratis non vuol dire sempre senza costo
Non solo per i motivi appena descritti gratis non significa senza costo. A volte per utilizzare un servizio è richiesta la registrazione ma l’utilizzo del servizio è comunque limitato ad una forma base e per essere sbloccato occorre utilizzare denaro sonante.
Ci sono molte applicazioni che funzionano proprio adottando questo principio su Facebook
Allora questo è male o bene?
Beh, non si tratta di male, si tratta di un modello di marketing che permette comunque grosse possibilità sia a chi utilizza il prodotto o il servizio, che altrimenti non potrebbe utilizzare, sia per chi offre il servizio che si espone al rischio imprenditoriale offrendo un servizio ad un costo zero iniziale per guadagnarci forse in un secondo momento.
Le tecnologie informatiche stanno quindi dando grandi vantaggi a tutti, bisogna però stare attenti e cercare di proteggere chi è più esposto e meno capace di difendersi da questo tipo di servizi.
A volte è complicato risalire a chi gestisce i nostri dati
A volte però può essere complicato tutelarsi. I contratti sono molto lunghi e non si ha voglia di leggerli o addirittura spesso non sono conformi alla legge sulla privacy, non indicano quindi chi è il detentore dei dati personali e non forniscono un modo di contatto.
A volte certi individui si nascondono dietro server che proteggono l’anonimato e all’estero e quindi sono praticamente impossibili da intercettare.
Come fare per tutelarsi da malintenzionati o speculatori?
Ci sono alcuni piccoli e semplici accorgimenti che puoi seguire per tutelarti in rete
- Dai sempre uno sguardo, anche se veloce alla normativa sulla privacy o il contratto che stai sottoscrivendo
- Individua chi è il responsabile del trattamento dei dati personali: NOME e COGNOME e caratteristiche dell’azienda
- Determina se il contratto è trasparente e permette di recedere da esso in quelsiasi momento
- Valuta bene il numero e il tipo di dati che ti richiedono in relazione al servizio che ti offrono.
Il futuro riserva denunce a gogò
In futuro non mi stupirei di vedere molte cause derivanti dalla gestione dei dati personali dovuti per lo più a motivi speculativi. Sfortnatamente ciò tenderà a colassare ancora di più i tribunali portando il lavoro dei giudici ad un più basso livello (rispetto a crimini più gravi)